Cos'è il cotone organico?
Negli ultimi anni si fa un gran parlare di COTONE ORGANICO, ma qual è la differenza con il normale cotone che noi tutti conosciamo?
Le differenze sono tante e sostanziali.
Intanto c’è da dire che il cotone è stata per lungo tempo, la fibra tessile più utilizzata al mondo e la sua storia parte da molto lontano.
Oggi il cotone rappresenta il 25% dei consumi mondiali di fibre tessili e quasi tutto viene prodotto in zone del sud del mondo e in estremo oriente perché la pianta predilige, per la crescita, un habitat caldo-umido tropicale e sub-tropicale. E’ coltivato in 80 paesi nel mondo con oltre 33 milioni di ettari coltivati, è una delle colture più diffuse dopo grano, riso, mais e soia. Garantisce il reddito ad oltre 100 milioni di agricoltori e a 250 milioni di lavoratori del settore tessile e abbigliamento nel mondo.
Viene definito “ORO BIANCO” perché del cotone non si butta via niente: 84% viene utilizzato per il tessile, 10% uso industriale, 6% non textile.
Dopo questi dati è facile capirne l’importanza.
Ma andiamo alle differenze che ci sono tra il cotone che noi tutti conosciamo ed il cotone organico.
Innanzi tutto la coltivazione del normale cotone fa ampio uso di pesticidi e fertilizzanti chimici sintetici, stimolanti della crescita e defolianti, che sono causa diretta della riduzione della fertilità dei suoli, della perdita di biodiversità, dell’inquinamento delle acque, insomma ha un impatto significativo sugli ecosistemi, nonché sulla salute degli agricoltori e delle loro comunità.
A causa dello sfruttamento del suolo diventa necessario un uso eccessivo di acqua in quanto il terreno non riesce più a trattenerla e dunque a nutrire la pianta.
Sono nate così delle soluzioni considerate SOSTENIBILI per ovviare a queste significative problematiche ovvero le coltivazioni di COTONE BIOLOGICO OD ORGANICO.
Il cotone biologico innanzitutto:
- non è OGM ovvero Geneticamente modificato,
- Il terreno sul quale viene coltivato è sano dovuto all’irrorazione di materie organiche,
- ll terreno è inoltre sempre vivo grazie alla rotazione delle colture,
- l’acqua utilizzata è dunque inferiore,
- la defogliazione è naturale perché dovuta agli agenti atmosferici,
- le tinture usate sono a basso impatto ambientale,
- e c’è una garanzia di lavoro equo in tutta la filiera tessile
- riduce l’effetto serra, dunque le emissioni di gas fino al 94%
Oggi purtroppo la coltivazione del cotone biologico è solo del 1% rispetto all’intera coltivazione del cotone tradizionale e quello OGM.
Le aziende, di abbigliamento e biancheria, che utilizzano grandi volumi di cotone per la realizzazione dei loro prodotti, hanno un ruolo chiave da svolgere per incoraggiare l’ulteriore espansione del mercato del cotone sostenibile.
SOMMA 1867 già da diversi anni, ha creato una linea fatta interamente di cotone biologico che si chiama MEMORIA. Il risultato è entusiasmante: accappatoi, set asciugamani e teli bagno che non hanno nulla da invidiare alle normali linee di set da bagno realizzati con una tradizionale spugna di cotone.
Questa è un’azienda che da sempre è attenta al pianeta e alle scelte di sostenibilità, ha ottenuto infatti importanti certificazioni STEP e GOTS che riconoscono il costante impegno in tal senso.
Infatti è bene accertarsi, quando si acquista un capo realizzato in cotone sostenibile, che abbia riportate sul prodotto le certificazioni ufficiali che attestano che la coltivazione ha seguito i corretti standard di sostenibilità.